5 – Esagono Guariniano
ESAGONO GUARINIANO
Al centro dell’ambiente ellittico di entrata, si trova una scalinata, sormontata da una cancellata in ferro battuto, dono del Marchese Tancredi Falletti di Barolo (1782-1838). Saliti i gradini, ci si trova al centro del Santuario, nell’ambiente denominato “esagono guariniano”.
Gli affreschi della volta, raffigurano scene della vita della Vergine Maria, circondata da Angeli musicanti. I sei quadri attorno al primo cornicione della volta riportano, in altrettanti episodi, la Storia del cieco di Briançon, che vede protagonista un giovane che, ritrovando l’antica effige della Consolata, recupera la vista, veicolando un messaggio spirituale ben noto anche nei Vangeli: Gesù, indicato da Maria Consolata e tenuto da lei in braccio, è la vera Luce del mondo.
Al fondo, si apre il presbiterio, con la cappella ovale opera di Filippo Juvarra, l’architetto che disegnò l’altare come lo vediamo, dove venne posto al centro il Tabernacolo del Santissimo Sacramento e, in alto, l’icona della Madre di Dio Consolata e Consolatrice, in una cornice settecentesca in legno dorato con angeli e cherubini.
Il 9 febbraio del 1979 la teca contenente l’immagine venne violata da alcuni ladri, che sottrassero le corone e alcuni gioielli che erano incastonati nell’icona. Riapparve così la scritta sotto l’icona: “Sancta Maria de Populo de Urbe”, scritta che rimanda all’immagine gemella della Chiesa di Santa Maria del Popolo, a Roma.
Entrambe rimandano ad un’antica icona mariana. L’immagine che poi sarebbe diventata famosa come la “Consolata” venne donata dal cardinal Domenico della Rovere, al tempo in cui faceva costruire il nuovo Duomo della città, sopra le tre preesistenti basiliche paleocristiane (seconda metà del XV sec.).