Alla scoperta dell’antico Santuario
Il Santuario della Consolata è anche un libro di storia da sfogliare
Il Santuario della Consolata rappresenta da secoli un riferimento per la città di Torino.
All’inizio dell’Anno Mille era una chiesa vicino alle mura, intitolata a Sant’Andrea ed ammirata come la più bella della città. Nei secoli successivi la devozione si è rivolta anche alla Beata Vergine della Consolazione, alla quale era dedicata una cappella nella navata sinistra. Le richieste di aiuto ed i voti fatti dai torinesi alla Vergine hanno portato la parrocchia di Sant’Andrea a diventare Santuario nel 1596.
Il complesso architettonico che oggi noi ammiriamo è composto da due principali edifici: il primo è il nuovo Santuario, progettato da Guarini nel 1678, sovrapponendosi in parte all’antica chiesa, integrato poi da Juvarra ed ulteriormente modificato tra XIX e XX secolo, sempre fiancheggiato dal grande campanile romanico; il secondo è il cosiddetto Convitto Ecclesiastico, costruzione portata nelle sue forme attuali nel ‘700 che presenta quattro maniche porticate affacciate su una grande corte interna. Mille anni di devozione, arte e storia in parte ancora da scoprire.
Dal 2008 gli studi non si sono mai fermati
Nel 2008/2009 fu avviato un cantiere di indagini preliminari esteso dai sotterranei della chiesa fino all’Ovale di Sant’Andrea e ad alcuni ambienti del Convitto.
Il cantiere, di carattere interdisciplinare, ha previsto diversi interventi come scavi archeologici, indagini stratigrafiche murarie, verifiche strutturali e impiantistiche che sono state condotte sotto l’alta sorveglianza delle competenti Soprintendenze del Piemonte e con il coinvolgimento di più professionisti.
L’intento è stato sempre quello di fare luce sul passato di questo importante monumento, indagando ambienti, pareti e intercapedini mai esplorati prima.
I risultati ottenuti sono stati superiori alle aspettative, in particolare per quanto riguarda i sondaggi eseguiti per l’individuazione di elementi architettonici e decorativi appartenenti quella che possiamo definire la “chiesa pre-guariniana”, fornendo interessanti conferme di quanto ipotizzato dagli studiosi sulla base dei documenti d’archivio, e inattese scoperte non solo sulle fasi romaniche ma anche su sconosciute fasi costruttive tra XIV-XVI secolo.
Il Cantiere di Studio oggi
Il Cantiere di Studio rappresenta la naturale conclusione del cantiere preliminare svolto nel 2008/2009, ma a differenza di quello, che indagava zone inesplorate, ora gli ambiti da approfondire sono stati individuati con sicurezza e pronti per gli interventi in scaletta. In certi casi si tratterà di necessarie verifiche sulla estensione di quanto già ritrovato, in altri di nuovi saggi in aree mirate per trovare le risposte che ancora mancano al completamento degli studi sulle vicende costruttive e alla realizzazione di attendibili ricostruzioni virtuali della chiesa nelle varie epoche.Nel dettaglio gli interventi prevedono sondaggi, rilievi, analisi, inventariazione e catalogazione dei reperti.
Fig. 1: Modello 3D degli ambienti oggetto del Cantiere di Studio
Ci sentiamo di condividere e preannunciare con un grande entusiasmo due tra i ritrovamenti di maggiore impatto.
Innanzitutto la conservazione in ottimo stato dell’antica abside della Chiesa di Sant’Andrea. La campata sud est, infatti, è completa per tutta l’altezza, cioè dagli archetti del coronamento fino alla base. Si tratta di un caso unico a Torino per quanto riguarda la cosiddetta “archeologia dell’elevato” ed è quindi opportuno concludere la verifica dello stato di conservazione dell’abside anche per le altre campate.
Fig. 2: Campata sud-est dell’abside romanica: vista generale dal livello degli archetti
Fig. 3: Dettaglio degli archetti della campata sud-est dell’abside romanica
Fig. 4: Frammento della decorazione dell’abside romanica; conserva ancora la finitura a foglia d’oro
Il secondo ritrovamento, su cui il Cantiere di Studio proseguirà le indagini, sono i dipinti murali delle pareti del presbiterio di altissimo valore storico-artistico.
I sondaggi già effettuati segnalano la presenza di pitture geometriche alla sommità della parete e, inferiormente, di decorazioni floreali lungo l’arco della navata. Si tratta di una stratigrafia straordinaria che inizia nell’XI sec., che prosegue nel XV sec. con un drappeggio parietale, dipinto a damasco, e si conclude nel XVII nell’attuale catino absidale della chiesa invernale, dove sono state rinvenute, nascoste dalla decorazione moderna, numerose incisioni che svelano pregevoli motivi floreali e ghirlande.
I nuovi sondaggi permetteranno di appurare se sono una presenza frammentaria o, come si spera con un certo fondamento, un insieme continuo. Il valore di questi affreschi è stato anche confermato e sottolineato durante il convegno dedicato alla chiesa di sant’Andrea tenutosi nel 2014, che ha attribuito la datazione di quelli romanici alla fine del XI secolo, un periodo dove gli esempi sono rari e non solo in Piemonte.
Fig. 5: Abside della chiesa invernale: progressione della elaborazione computerizzata che evidenzia una delle ghirlande graffite e dipinte al di sotto della attuale decorazione
Fig. 6: Dettaglio
Fondazione CRT sostiene il progetto
La Fondazione CRT, nel programma deliberato a sostegno della Consolata, ha individuato il Cantiere di Studio quale parte rilevante del progetto di valorizzazione del Santuario.
Per finanziarlo ha proposto una interessante iniziativa di raccolta fondi, mettendo a disposizione del Santuario un fundraiser, ovvero una persona che si occuperà di organizzare e seguire la campagna, ed anche un contributo a titolo di erogazione sfida (matching grant) che raddoppierà ogni euro raccolto.
Giulia Poretti