I saluti e i ringraziamenti del Rettore in occasione della Festa della Consolata 2019
Il saluto iniziale del Rettore:
Un benvenuto a tutti voi, convenuti qui oggi per celebrare insieme la festa della Consolata, nostra Patrona, che abbiamo preparato sia nei nove sabati -quasi un “Avvento mariano”, come amava definirli il Beato Giuseppe Allamano, che li aveva istituiti nel 1899- sia nell’intera novena, meditando sui sette doni dello Spirito Santo, che in Maria hanno trovato una risposta di totale e disponibile accoglienza. Siamo particolarmente grati a Mons. Arcivescovo per le riflessioni concrete, molto preziose, che ci ha offerto su questo tema nelle sere della novena.
Il quadro della Consolata oggi ha lasciato la sua raggiera e l’immagine della Vergine si è nuovamente resa prossima alla soglia del suo Santuario: la Madre premurosa ci accoglie con il vivo desiderio di abbracciare tutti i suoi figli.
Ritengo molto significativo vivere insieme questa Eucaristia nella quale il nostro Arcivescovo vuole idealmente concludere la Visita Pastorale all’intera Arcidiocesi, che lo ha impegnato per anni senza risparmio di tempo e di energie, consegnando alla Consolata i frutti del suo andare incontro e in cerca di tutti coloro che a lui sono affidati come Pastore. Le fatiche da lui affrontate, che gli hanno reso possibile la visione diretta di tante realtà -non solo ecclesiali- della nostra vasta Arcidiocesi, ora dovranno sfociare in concrete indicazioni pastorali. Certamente la Consolata lo aiuterà in questa delicata opera di discernimento, facilitata però dalla conoscenza più viva di persone, situazioni e problemi da lui acquisita.
Ci uniamo quindi a Lei, Eccellenza carissima, con il nostro affetto filiale e la nostra preghiera in questa Casa di Maria perché Lei possa offrire all’amata Chiesa torinese quanto le è necessario per animare e sostenere quell’annuncio vitale del Vangelo che rende possibile una sua autentica inculturazione, a beneficio di tutti e particolarmente delle giovani generazioni.
Ringraziamo quindi la Vergine Santa per il fatto di poter essere insieme qui e in questo giorno.
… e il ringraziamento finale:
Al termine di questa S. Messa, nel momento centrale della nostra giornata di festa per la Consolata e con la Consolata, sento il dovere di esprimere dei ringraziamenti a persone ed Istituzioni che hanno guardato e guardano al Santuario con particolare benevolenza, e mi permetto di prospettare anche alcuni prossimi impegni.
Manifestare una viva riconoscenza alle decine di volontarie e volontari laici, che quotidianamente offrono disponibilità, tempo e competenza in vari ambiti per consentire al Santuario di adempiere alle sue funzioni, è un’esigenza inderogabile. Senza vantaggi personali, essi prestano un’opera insostituibile accanto a noi sacerdoti. Grazie a quanti in questo anno si sono aggiunti a loro, con il rinnovato invito -a chi può donare tempo e capacità- ad offrirsi per poterne accrescere l’operosità.
Si sono finalmente quasi conclusi i lavori straordinari che hanno visto la Consolata trasformarsi per circa tre anni in un cantiere operoso e già ne abbiamo potuto sperimentare i primi frutti positivi. Un vivo grazie a chi sia pubblicamente sia nel segreto evangelico ci ha affiancato e continua generosamente a sostenerci. Nei mesi scorsi si è compiuto anche il restauro della cappella di S. Anna, reso possibile dalla nostra partecipazione a un bando della Fondazione C.R.T.
È importante evidenziare l’acquisizione del grande Crocifisso quattrocentesco che, dopo essere stato testimone per secoli della vita di generazioni di monache di clausura, ora ha un posto centrale nel nostro Santuario: accoglie la preghiera di quanti qui sostano per attingere consolazione e conforto nelle loro sofferenze ed ansietà. Il suo delicato e impegnativo restauro si è reso possibile grazie a una persona che se ne è fatta carico integralmente ed a cui è giusto rivolgere il nostro ringraziamento.
Ai frequentatori abituali e ai numerosi devoti della Consolata esprimo un grazie cordiale per la loro cooperazione economica che ci consente di far fronte alle quotidiane esigenze di cui il Santuario deve farsi carico, anche se non riusciamo ancora a vedere l’avvicinarsi di un bilancio ordinario almeno in pareggio.
Dopo i grandi ed impegnativi lavori, ora in fase di ultimazione, si affaccia l’urgenza di offrire spazi più idonei per la celebrazione del sacramento della Confessione, e non solo perfezionandone la necessaria insonorizzazione. La felice esperienza della scorsa Quaresima, nel corso della quale ci è stato possibile offrire un servizio continuativo di sacerdoti confessori anche nella pausa di mezzogiorno, si è rivelata un’opportunità molto apprezzata, da ripetere nei prossimi anni e, speriamo, da programmare anche nel Tempo di Avvento. Per la realizzazione di nuovi confessionali mi appello alla generosità di molti, affinché questo sogno possa diventare realtà in tempi brevi.
Il nostro Cantiere Romanico, avviato negli scorsi anni, sta riservando prospettive fascinose e ci ha consentito alcuni assaggi particolarmente significativi di quanto -e non è poco- rimane tuttora dell’antica basilica di S. Andrea costruita mille anni fa dai monaci benedettini. Al momento non si possono prevedere nel dettaglio gli sviluppi futuri, ma intanto posso annunciare che nel prossimo autunno inviteremo quanti ci hanno sostenuto economicamente, per consentire loro la visione degli affreschi finora riscoperti e rendersi conto della preziosità della collaborazione offertaci.
Alla mediazione materna della Vergine Consolata-Consolatrice chiedo di invocare le benedizioni di Dio su persone ed Istituzioni, mentre rinnovo le espressioni di viva gratitudine mia e di quanti hanno a cuore la vitalità del nostro Santuario, centro spirituale dell’Arcidiocesi. Grazie.
mons. Giacomo Maria Martinacci
rettore