4 – Aula di Sant’Andrea
AULA DI SANT’ANDREA
Questo ambiente ellittico è dedicato a sant’Andrea, secondo la titolazione dell’antica chiesa che aveva la sua entrata principale proprio dove ora (a ovest, sinistra di chi entra) c’è l’altare dedicato all’apostolo Andrea, fratello di Simone «la Roccia». L’altare principale era sul lato destro, giustamente orientato ad est, come tutte le chiese medioevali, dove ora c’è la cripta.
Il vano è il frutto della trasformazione del XVII secolo. L’architetto e religioso teatino Guarino Guarini (1624-1683) trasformò l’antica chiesa romanica in questo ambiente ellittico, aprendolo verso la parte centrale del Santuario, poi denominata “esagono guariniano” e l’altare attuale della Consolata. L’orientamento del santuario, pertanto, è ora sud-nord. Sopra il portone di entrata troneggia l’organo ottocentesco dei fratelli Serassi di Bergamo. La stupenda volta del Settecento raffigura il “Trionfo di Maria Assunta in cielo”.
A sinistra di chi entra ci sono gli altari dedicati a Sant’Anna e a sant’Andrea. Quest’ultimo, normalmente contiene la statua argentea usata per la processione della festa patronale, ogni anno il 20 Giugno.
A destra, invece, accanto all’entrata, c’è la cappella con le spoglie mortali di san Giuseppe Cafasso (1811-1860), formatore del clero torinese, consigliere spirituale della nobiltà del tempo, amico dei poveri e conforto dei condannati a morte, che accompagnava all’esecuzione capitale con gli ultimi aiuti spirituali verso il vicino Rondò della Forca. Questo santo prete è stato sempre legato al Santuario della Consolata e divenne punto di riferimento di tanti altri santi “sociali”, ossia la cui contemplazione ed unione a Dio aveva una ricaduta sulle miserie di una capitale in espansione come Torino, rivolgendosi a prigionieri, immigrati, operai sfruttati e bambini di strada.